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Sei al cinema, sullo schermo c’è un inseguimento con le auto che corrono a tutta velocità e senti a destra lo stridere degli pneumatici e dietro di te le sirene della polizia: ma com’è possibile? Il segreto è l’audio surround, che si ottiene collocando diversi speaker in posizioni strategiche della sala. Ogni speaker proietta i suoni in direzioni diverse, con angolazioni diverse e ad altezze diverse, in modo da offrire un’esperienza audio più realistica e coinvolgente. In questa guida ti spiegheremo come ricreare a casa la stessa esperienza del cinema ed essere catapultato al centro dell’azione.

In breve, grazie all’audio surround ti sembra di far parte di ogni scena che vedi sullo schermo. Questa tecnica è in grado di creare un’esperienza audio coinvolgente, che ti fa sentire completamente avvolto dai suoni. Nelle sale cinematografiche ci sono diversi speaker (in alcuni casi 

) posizionati in punti strategici per proiettare i suoni in ogni direzione. Anche se questo tipo di esperienza si vive di solito andando al cinema, è possibile ottenere un audio surround coinvolgente anche a casa usando gli speaker giusti collocati nella 

Schema che illustra la configurazione tipica di un impianto home theater 5.1

Configurazioni più comuni dei sistemi audio surround

La configurazione di un sistema audio surround varia in base alle dimensioni della stanza, al tipo di esperienza sonora che si vuole ottenere e al budget. Le due configurazioni più comuni per la creazione di un sistema audio surround sono 5.1 e 7.1.

Vediamo prima di tutto che cosa significano queste cifre. In sostanza, indicano il numero di punti da cui provengono i suoni (o canali) di un sistema audio surround. In ogni tipo di configurazione la prima cifra rappresenta il numero di canali del sistema, mentre la seconda indica la presenza di un subwoofer. Ad esempio, un sistema surround 5.1 classico è composto da tre speaker frontali (o da una soundbar, che riproduce i canali destro, sinistro e centrale), due speaker posteriori e un subwoofer. Per una spiegazione più dettagliata delle configurazioni dei canali, consulta la 

In generale, a un numero maggiore di canali corrisponde un’esperienza audio surround più coinvolgente. Analizziamo più in dettaglio ciascuna configurazione.

La configurazione 5.1 è considerata standard, e l’audio della maggior parte dei film è mixato per ottenere questo tipo di esperienza audio surround. Con una configurazione 5.1 i dialoghi saranno più nitidi, gli effetti sonori e i rumori di sottofondo sembreranno provenire da davanti e da dietro, e ti sentirai completamente immerso in ciò che succede sullo schermo. Questo effetto si ottiene con cinque canali (cioè i punti dai quali provengono i suoni) e un subwoofer: tre canali sono posizionati davanti a te, mentre due sono dietro, in modo da distribuire i suoni tutto intorno. Il subwoofer riproduce invece i suoni a bassa frequenza, come le esplosioni assordanti e le voci profonde.

È un’ottima soluzione per la maggior parte dei sistemi home theater. I tre canali anteriori e i due canali posteriori sono sufficienti per diffondere i suoni in ogni angolo della stanza.

Visto che l’obiettivo dell’audio surround è che il suono ti circondi, un numero maggiore di canali crea un’esperienza più coinvolgente. I due canali in più della configurazione 7.1 colmano alcuni vuoti dell’esperienza audio, ma è importante tenere presente che esistono speaker in grado di proiettare i suoni in diverse direzioni, senza che ci sia bisogno di aggiungerne altri. Una sola soundbar, ad esempio, riproduce i tre canali anteriori (destro, sinistro e centrale). Anche alcuni speaker posteriori possono proiettare i suoni in diverse direzioni, permettendoti così di ridurre il numero di speaker e di avere meno cavi nella stanza.

Una coppia seduta sul divano guarda la TV collegata ad Arc nero e a una coppia di Era 300

La qualità dell’audio surround è davvero migliore?

Sì: se vuoi lasciarti coinvolgere dall’aspetto sonoro dei film, l’audio surround fa davvero la differenza. Vediamo perché.

In un sistema stereo, tutti i suoni provengono da due canali: destro e sinistro. Questa configurazione è l’ideale per ascoltare la musica in auto o con le cuffie. Se invece quando guardi un film vuoi farti trascinare dall’azione, la soluzione è l’audio surround. Rispetto all’audio stereo, l’audio surround è più dinamico e meno prevedibile, perché i suoni non provengono solo da destra e da sinistra, ma anche da davanti, da sopra e da dietro. In questo modo si crea un campo sonoro più realistico che imita il modo in cui percepisci i suoni nella realtà.

Aggiungendo una soundbar alla TV otterrai dialoghi più chiari, suoni più nitidi e bassi più profondi, ma tutti i suoni proverranno sempre dalla soundbar che hai davanti a te. Per ottenere l’effetto avvolgente dell’audio surround devi aggiungere anche gli speaker posteriori. In questo modo i suoni nella stanza arriveranno, oltre che da diverse angolazioni, anche da dietro.

Immagina di essere di nuovo al cinema e di guardare l’inseguimento di cui parlavamo all’inizio. In questo punto della scena c’è un elicottero della polizia che vola sopra i veicoli, e ti sembra di sentire il frastuono delle eliche sopra la testa. Ma come si fa a riprodurre questo effetto a casa? Ecco che entrano in gioco i canali alti e l’

Nei sistemi home theater più avanzati, come gli impianti 7.1.4 con Dolby Atmos, c’è una terza cifra, che indica il numero di speaker posizionati in alto. Questi speaker sono installati di solito in ogni angolo della stanza e aggiungono all’esperienza audio l’effetto dei suoni che provengono da altezze diverse.

Se il numero di speaker da installare in una stanza ti sembra esagerato, non possiamo darti torto. Tuttavia, grazie alla tecnologia e ai componenti acustici avanzati, puoi ottenere lo stesso tipo di esperienza con un numero minore di speaker utilizzando le 

 è una tecnologia di audio spaziale che permette di posizionare e muovere oggetti sonori in uno spazio tridimensionale. Grazie a essa si può aggiungere la dimensione dell’altezza alle configurazioni audio surround 5.1 e 7.1 per diffondere i suoni nella stanza in modo più naturale (come avverrebbe nella realtà) e creare un’esperienza audio più realistica per l’ascoltatore.

Una coppia seduta sul divano guarda la TV collegata ad Arc bianco, Sub e una coppia di One

Una soundbar offre molti vantaggi: in primo luogo, sostituisce gli speaker destro, sinistro e centrale, consentendoti di risparmiare spazio e potenzialmente anche denaro. Puoi creare un’esperienza audio surround coinvolgente per la TV senza bisogno di installare tre speaker con i relativi cavi. La soundbar, inoltre, non interferisce con il design dei tuoi spazi. Grazie alle linee sobrie si adatta perfettamente allo stile degli arredi e, viste le dimensioni contenute, si può posizionare facilmente sotto la TV o montare a parete.

Ovviamente, non tutte le soundbar sono uguali. Se vuoi collocare la soundbar nel mobile della TV, dovrai scegliere 

una soundbar con componenti acustici rivolti in avanti

 per evitare che il mobile ostacoli la propagazione dei suoni. Se invece vuoi creare un’esperienza davvero coinvolgente, come quella del cinema, scegli una 

. Queste soundbar sono dotate di driver rivolti verso l’alto che diffondono il suono in tutta la stanza.

Anche se la soundbar migliora notevolmente la qualità e la nitidezza dell’audio dei film e della musica, per avere suoni che arrivino da ogni direzione dovrai aggiungere una coppia di speaker posteriori. Questi ultimi amplificano i rumori di sottofondo (il fruscio del vento, il rubinetto che gocciola, le conversazioni indistinte in un bar) e rendono i film molto più avvincenti. Se sei un fan degli horror, sai quanto sono importanti questi dettagli per creare la suspense.

la migliore qualità audio dagli speaker posteriori

, posizionali ai lati della zona dove normalmente ti siedi oppure dietro di te. Controlla che non ci siano oggetti che bloccano i driver laterali e quelli rivolti verso l’alto (alcuni speaker possono essere montati anche più in alto e orientati verso la posizione di ascolto). Gli 

 si connettono alla soundbar in tutta facilità senza bisogno di cavi.

I subwoofer integrano perfettamente il sistema audio surround perché aggiungono spessore al suono. Inoltre, i 

 contribuiscono a migliorare la resa degli altri speaker, facendosi carico di parte dei suoni: riproducono cioè le frequenze più basse e permettono agli altri speaker di focalizzarsi sulle frequenze mid-range. Niente male, no? Nella scelta presta attenzione alle dimensioni: i subwoofer sono prodotti in varie misure, da quelli più 

 a quelli più grandi, con vari livelli di potenza. La misura più adatta alle tue esigenze dipende dall’impianto audio, dalle dimensioni della stanza e dal budget.

Ora che hai capito come creare un impianto surround, arriva la parte più divertente: la creazione dell’home theater. Sonos offre tutti i prodotti necessari per goderti un’esperienza da cinema anche a casa. Il vantaggio principale è che puoi creare il sistema un po’ alla volta. Ad esempio, puoi iniziare con una soundbar per rendere più nitidi i dialoghi dei film. In seguito puoi aggiungere un subwoofer per ottenere un audio più profondo. Infine, una coppia di speaker posteriori renderà più intensi i rumori di sottofondo e creerà un’esperienza d’ascolto più coinvolgente. Se le possibilità ti sembrano troppe e ti serve una mano per creare l’impianto, non c’è problema: puoi iniziare con i nostri 

Una coppia seduta sul divano guarda la TV collegata a Beam bianca e a una coppia di Era 100

Guida introduttiva all’audio surround

Interfaccia multimediale ad alta definizione

) ha iniziato a diffondersi più di vent’anni fa ed è divenuta ben presto il nuovo standard dell’intrattenimento domestico ad alta definizione. Oggi è ancora una delle interfacce digitali più usate per trasmettere contemporaneamente e con un solo cavo i segnali audio e video ad alta definizione.

I cavi HDMI collegano l’uscita di sorgenti ad alta definizione (dispositivi di streaming, soundbar, console da gioco, ecc.) all’ingresso di uno schermo ad alta definizione, come una TV o un proiettore HD. Data la diffusione di questo tipo di dispositivi, è probabile che tu abbia già utilizzato un cavo HDMI per collegare i dispositivi che usi quotidianamente senza saperlo.

In questa guida presenteremo brevemente la tecnologia HDMI e forniremo le informazioni essenziali su HDMI ARC e HDMI eARC, due tecnologie audio che consentono di ridurre il numero dei cavi necessari per collegare la TV a una 

Per capire in che cosa consiste e come funziona la tecnologia HDMI, conviene iniziare dal significato dell’acronimo:

Le TV di alta gamma più recenti offrono audio e immagini estremamente nitidi. Tuttavia, a una qualità maggiore corrisponde un volume di dati più elevato, e non tutti i cavi o le connessioni sono in grado di trasferire una tale quantità di dati dalla sorgente alla TV, mantenendo la velocità e fornendo la larghezza di banda necessarie per garantire prestazioni ottimali. Per risolvere questo problema è stata sviluppata la tecnologia HDMI, che a ogni nuova versione incrementa la larghezza di banda per rimanere al passo con il costante miglioramento della qualità audio e video.

Nel contesto della tecnologia HDMI, “multimediale” si riferisce alla possibilità di trasferire più di un tipo di formati multimediali, in particolare i formati video non compressi e l’audio multicanale. Per questo parliamo di interfaccia multimediale.

Un’interfaccia è essenzialmente una connessione tra due dispositivi, è il punto in cui avviene la comunicazione e vengono trasferiti i dati. In questo caso, la tecnologia HDMI è l’interfaccia tra il dispositivo di ingresso (la sorgente dei contenuti) e il dispositivo di uscita (l’apparecchiatura che riproduce o mostra i contenuti).

Immagina di voler connettere alla TV una sorgente audio e video: potrebbe essere un dispositivo di streaming (come Roku o Apple TV), una moderna console da gioco (come Playstation o Xbox) o un lettore Blu-ray.

 (ossia una connessione fisica) che ti permetta di trasferire il contenuto 

 (l’audio e il video), ma non tutte le interfacce sono adatte. Per ottenere l’

 che è ormai standard per le TV, i proiettori e gli altri dispositivi per l’intrattenimento moderni, è necessaria un’interfaccia in grado di trasferire un’enorme quantità di dati a una velocità elevatissima.

Nel paragrafo precedente abbiamo messo in evidenza alcuni termini. Unendoli otterrai: 

interfaccia multimediale ad alta definizione

, ossia il significato dell’acronimo HDMI. È un’interfaccia ampiamente usata per trasferire i segnali digitali audio e video tra dispositivi e permette di eliminare un buon numero di cavi raggruppando più segnali in una sola connessione.

Che tipo di cavo si utilizza per una connessione HDMI?

È possibile utilizzare i cavi HDMI per trasmettere segnali audio e video digitali non compressi tra dispositivi compatibili.

 da 14 mm (Tipo A) ha due connettori maschi a 19 pin che si collegano ai connettori femmina dei dispositivi. I cavi HDMI Standard sono disponibili in varie lunghezze, ma in generale il trasferimento dei dati avviene più velocemente se il cavo è più corto. Superati all’incirca i 10 metri, il segnale inizia a perdere potenza.

Le nuove versioni dei cavi HDMI permettono di ottenere velocità di trasferimento dei dati più elevate. Sono cavi simili a quelli HDMI Standard, ma sono contrassegnati dalla dicitura 

. Entrambi offrono prestazioni migliori rispetto ai cavi Standard, ma per ottenere un’esperienza ottimale con i componenti HDMI 2.1 più recenti, ti consigliamo di scegliere un cavo Ultra High Speed.

Tieni presente, però, che anche se i cavi più recenti sono compatibili con tutte le tecnologie HDMI precedenti, e potrai quindi utilizzarli con dispositivi che supportano versioni HDMI meno recenti, il cavo non può aumentare la velocità massima di trasferimento dei dispositivi.

 esistono anche altri tipi di connettori HDMI (di tipo B, C, D ed E), ma si utilizzano per altri dispositivi, come gli smartphone, le fotocamere e i sistemi di intrattenimento delle auto. In questo articolo prendiamo in considerazione solo il tipo A, perché è il connettore standard per i dispositivi di intrattenimento domestico.

Primo piano della porta HDMI e della porta Ethernet sul retro di Sonos Arc

Nella sigla HDMI ARC, l’acronimo ARC significa “canale audio di ritorno”. Se usi una TV con una soundbar o con un ricevitore audio, questa funzionalità permette di ridurre il numero di cavi necessari per il collegamento.

Senza la funzionalità ARC, sono necessari tre cavi:

Un cavo HDMI per connettere il dispositivo sorgente al sistema audio

Un altro cavo HDMI per connettere il sistema audio alla TV

Con un cavo HDMI ARC puoi eliminare quest’ultimo cavo, perché non solo connette il sistema audio alla TV, ma trasmette anche l’audio 

 dalla TV al sistema audio. È come sostituire due strade a senso unico con una strada a doppio senso per i dati.

Se vuoi utilizzare solo gli speaker della TV, la tecnologia ARC non è necessaria. Tuttavia, se vuoi collegare uno speaker esterno, la funzionalità ARC consente di usare un cavo in meno e migliora anche la qualità audio del segnale, trasmettendolo in tutte e due le direzioni (dallo speaker e verso lo speaker).

Che tipo di cavo si utilizza per una connessione HDMI ARC?

La tecnologia HDMI ARC è compatibile con i cavi HDMI a partire dalla versione 1.4. Per connettere un lettore Blu-ray o una sorgente di contenuti con una risoluzione video di almeno 1080p, è meglio scegliere un cavo HDMI High Speed o più veloce. Prima di correre a comprare il cavo, però, controlla la confezione della soundbar, perché molte includono già il cavo HDMI ARC.

Tieni presente che anche i dispositivi che vuoi connettere tra di loro devono supportare lo standard HDMI ARC. Se sono compatibili, la porta della TV o del dispositivo sorgente sarà contrassegnata dalla dicitura “ARC”.

Arc nero con i relativi cavi di collegamento

Nella sigla HDMI eARC, l’acronimo eARC significa “canale di ritorno audio migliorato”.

Lo standard eARC è stato introdotto con l’ultima versione della tecnologia HDMI (HDMI 2.1). Funziona come un cavo HDMI ARC, ma offre una larghezza di banda maggiore.

Permette quindi di supportare tecnologie audio surround di qualità più elevata. Ad esempio, anche se è possibile riprodurre la maggior parte dei contenuti audio in 

per riprodurre l’audio lossless Dolby Atmos con codec Dolby TrueHD è necessario un cavo HDMI eARC

Non c’è bisogno di attivare la connessione HDMI eARC, basta connettere semplicemente il cavo HDMI. Se la TV o il proiettore supportano la connessione eARC, la porta HDMI dovrebbe riportare la dicitura “eARC/ARC” o una simile. In caso contrario, verifica se la funzionalità eARC è supportata consultando il manuale d’uso del prodotto.

Che tipo di cavo si utilizza per una connessione HDMI eARC?

Non c’è bisogno di un cavo speciale per la funzionalità HDMI eARC. Di solito i cavi HDMI High Speed o Ultra High Speed supportano questa funzionalità. I cavi Ultra High Speed la supportano sicuramente, perché sono compatibili con tutte le funzionalità dello standard HDMI 2.1.

Come il resto dei cavi HDMI, i cavi Ultra High Speed sono compatibili anche con i dispositivi che non supportano lo standard HDMI 2.1.

Qual è il collegamento migliore per l’home theater?

 è collegato a speaker esterni e vuoi ottenere la migliore qualità audio, scegli un collegamento HDMI eARC. Tieni presente che per poter sfruttare al massimo la larghezza di banda, tutti i dispositivi collegati (TV e soundbar o sistema audio) devono essere compatibili con lo standard eARC, altrimenti la larghezza di banda verrà adeguata a quella del dispositivo meno potente (cioè quello che è compatibile soltanto con lo standard ARC).

 che ti consentano di vivere al meglio l’esperienza home theater, dai un’occhiata alle soundbar compatibili con lo standard eARC, come 

, e migliora subito l’audio del tuo sistema.

Una coppia seduta sul divano guarda la TV collegata ad Arc bianco, Sub e una coppia di Era 100

Guida introduttiva alle connessioni HDMI, HDMI ARC e HDMI eARC

Se sei un cinefilo, un tifoso, un gamer, un amante della musica oppure un appassionato di tutte queste cose insieme, un sistema audio surround ti offre l’esperienza di intrattenimento domestico più coinvolgente, direttamente dal comfort del tuo salotto. Per creare un sistema audio surround 5.1 o 7.1, grazie alla facilità di configurazione e alla vasta gamma di possibilità, le soluzioni Sonos non hanno rivali.

Non sai da dove cominciare? In questa guida completa troverai tutte le informazioni necessarie per scegliere gli speaker, configurarli e goderti la migliore esperienza audio surround 5.1 o 7.1.

Che cosa significa audio surround 5.1 e 7.1?

Prima di scendere nel dettaglio, vediamo qual è il significato di 5.1 e 7.1. Questi numeri rappresentano la quantità di canali audio del sistema 

: la cifra prima del punto rappresenta il numero di canali al livello dell’orecchio dell’ascoltatore, quella che segue il punto si riferisce alla presenza di un subwoofer (che riproduce le basse frequenze).

Un sistema 5.1 è composto di solito da cinque speaker e un subwoofer, mentre in un sistema 7.1 sono presenti sette speaker e un subwoofer. Aumentando il numero di canali, aumentano anche le direzioni da cui possono provenire i suoni, e l’esperienza audio risulta più coinvolgente. Per saperne di più su questi due tipi di configurazione, consulta la 

Soluzioni Sonos per i sistemi audio surround 5.1 e 7.1

Mentre in un sistema audio surround 5.1 o 7.1 tradizionale il numero di speaker posizionati nella stanza corrisponde di solito al numero di canali, le soluzioni innovative Sonos permettono di vivere la stessa esperienza audio surround intensa con un numero inferiore di prodotti. Una 

 Sonos, ad esempio, riproduce il canale centrale e i canali anteriori destro e sinistro, e sostituisce quindi tre speaker. Per questo un sistema home theater Sonos non solo è più facile da installare, ma si adatta anche meglio alla configurazione e all’estetica di ogni ambiente.

Un altro aspetto importante dei prodotti Sonos è la possibilità di ascoltare contenuti con audio spaziale, grazie alla capacità che hanno alcuni speaker di riprodurre canali alti aggiuntivi. In passato la riproduzione dei canali alti si poteva ottenere solo installando altri speaker in alto, di solito sul soffitto. Oggi alcuni speaker Sonos, come 

, dispongono di driver rivolti verso l’alto che creano un effetto simile e permettono di ascoltare contenuti mixati in 

 con audio spaziale, come i film e la musica. Nei numeri che definiscono la configurazione di un sistema surround (come ad esempio 5.1.2), la terza cifra, cioè quella che segue il secondo punto, indica il numero di canali alti.

Una coppia seduta sul divano guarda la TV collegata a Beam bianca, Sub Mini e una coppia di Era 100

Per creare un sistema audio surround 5.1 con i prodotti Sonos ti serviranno:

Una soundbar per il canale centrale e i canali anteriori destro e sinistro.

Due speaker posteriori, uno per il canale posteriore destro e uno per il canale posteriore sinistro.

Un subwoofer per il canale che riproduce le basse frequenze.

Con questa configurazione otterrai dialoghi nitidi dal canale centrale, bassi profondi dal subwoofer e un’esperienza audio tridimensionale avvolgente.

Ecco alcune possibili combinazioni di prodotti:

Ray, Era 100 come speaker posteriori e Sub Mini

Beam (Gen 2), Era 100 come speaker posteriori e Sub Mini

 Con i contenuti Dolby Atmos, questa configurazione simula un sistema audio surround 7.1.4. Per saperne di più, continua a leggere.

ulteriori informazioni sugli abbinamenti che permettono di creare sistemi audio surround

 con prodotti meno recenti, consulta la pagina dell’assistenza Sonos.

Da sinistra a destra: Beam (Gen 2), Ray, una coppia stereo formata da due Era 100, Sub Mini neri

Per un’esperienza audio surround Sonos ancora più coinvolgente, non c’è bisogno di aggiungere altri speaker: basta scegliere quelli che supportano l’audio spaziale. L’architettura acustica di 

, ad esempio, permette di creare un campo sonoro più ampio. Inoltre, l’elevata potenza di elaborazione di cui dispongono permette di collocare con precisione ciascun suono nei diversi punti della stanza. Se usi questi speaker per riprodurre contenuti in Dolby Atmos, ti sembrerà di avere altri due speaker ai lati (uno a destra e l’altro a sinistra) e quattro sopra di te. L’audio surround non sarà solo 7.1, ma 7.1.4.

Arc, Era 100 come speaker posteriori e Sub (Gen 3)

Arc, Era 300 come speaker posteriori e Sub (Gen 3)

Beam (Gen 2) ed Era 100 utilizzano algoritmi avanzati che sfruttano tecniche psicoacustiche per simulare la presenza di canali alti e canali laterali posteriori aggiuntivi e creare un sistema audio surround 7.1.4 virtuale. Arc ed Era 300 possiedono invece driver rivolti verso l’alto e verso i lati, e permettono di ottenere un sistema 7.1.4 più realistico.

Da sinistra a destra: Arc, una coppia stereo formata da due Era 300, una coppia stereo formata da due Era 100, Sub neri

Configurazione dell’audio surround con l’app Sonos

Dopo aver posizionato gli speaker, puoi configurare l’audio surround dall’app Sonos.

Inizia collegando la soundbar e segui le istruzioni fornite dall’app per collegarla alla TV e sincronizzare il telecomando. Poi aggiungi il subwoofer nella stessa stanza in cui hai installato la soundbar.

Connetti gli speaker posteriori al sistema uno alla volta e scegli un nome per ognuno di essi (ad esempio, Surround sinistro e Surround destro). La soluzione ideale è collocarli al livello dell’orecchio, dietro la posizione di ascolto e rivolti verso l’interno.

Scegli la stanza in cui hai posizionato la soundbar e il subwoofer, quindi seleziona 

. L’app rileverà automaticamente gli speaker posteriori: dovrai solo selezionarli, e in pochi minuti potrai iniziare a usare il sistema.

Per un’esperienza migliore, ottimizza l’audio in base all’ambiente con 

regolare le impostazioni dell’audio surround

 dall’app: seleziona la stanza dove hai installato l’impianto home theater e scegli 

 per regolare il volume della TV e della musica sulla base delle tue preferenze.

Quando riproduci la musica, puoi impostare la modalità degli speaker surround scegliendo tra le opzioni A tutto volume o Ambientale. L’impostazione predefinita è Ambientale. In questa modalità, gli speaker posteriori funzionano come speaker home theater e producono un audio a basso volume in una gamma di frequenze limitata, ottimizzata per la posizione di chi è seduto davanti alla TV. Selezionando la modalità A tutto volume, gli speaker posteriori fungono invece da coppia stereo e offrono un audio più potente e coinvolgente che riempie la stanza.

L’esperienza audio surround Sonos dipende dal tipo di collegamento con la TV e dai contenuti. La maggior parte dei programmi e dei film sono mixati con un audio surround 5.1, quindi otterrai un’esperienza 5.1 con tutti i sistemi audio surround Sonos.

Per l’audio surround 7.1.4, invece, dovrai controllare in primo luogo che la TV disponga della porta HDMI eARC (consultando il manuale oppure cercando su Google) e poi scegliere un servizio di streaming che offra contenuti in Dolby Atmos (come Netflix, Apple TV, Amazon Prime Video e Disney+). Puoi 

 nella schermata In esecuzione dell’app Sonos.

Alcuni contenuti, soprattutto la musica, verranno riprodotti dal sistema audio surround in modalità stereo per impostazione predefinita, perciò sentirai un audio stereo che proviene contemporaneamente dalla parte anteriore e posteriore della stanza. Se hai Beam (Gen 2) o Arc, puoi goderti un’esperienza audio spaziale più coinvolgente ascoltando la musica nel formato Dolby Atmos Music da Apple Music e Amazon Music Unlimited: l’icona di Dolby Atmos apparirà accanto al brano o nella schermata In esecuzione. Dall’app è possibile anche 

disattivare l’audio spaziale per la riproduzione musicale

Investendo in un sistema audio surround Sonos puoi goderti l’esperienza home theater comodamente a casa, con un’installazione semplice e un numero minore di prodotti. Scopri i

 kit di speaker per audio surround 5.1 e 7.1

 e crea il tuo sistema home theater Sonos per un’esperienza d’intrattenimento domestico davvero coinvolgente.

Una coppia seduta sul divano guarda la TV collegata ad Arc, Sub e una coppia di Era 300 neri

Audio surround 5.1 e 7.1 con il Sonos System

, ovvero componenti essenziali dei sistemi audio moderni. Ma come funzionano? E vale davvero la pena investire cifre esorbitanti in un dispositivo DAC nuovo o più recente, per ottenere un audio migliore usando gli 

Prima di rispondere a queste domande, vediamo quale funzione svolge esattamente un DAC. In questa guida spiegheremo in che modo i dispositivi DAC convertono l’audio proveniente da un lettore CD o MP3 o da un servizio di streaming in un segnale analogico, che gli speaker possono utilizzare per generare un audio incredibilmente ricco di sfumature.

Che cosa sono i dispositivi DAC e a che cosa servono?

La funzione dei dispositivi DAC è semplicemente quella di convertire i 

. Vediamo, allora, qual è la differenza tra un segnale digitale e un segnale analogico.

Quando assisti a un concerto dal vivo, i timpani ricevono un segnale 

. Il segnale è continuo, varia continuamente e non subisce interruzioni brusche. Anche quando ascolti i suoni prodotti da uno speaker percepisci segnali analogici (in questo caso generati da una corrente elettrica che oscilla di continuo).

Lo stesso vale per i segnali che generano alcuni supporti audio, come i vinili: sulla superficie sono incisi minuscoli solchi che tracciano un percorso ondeggiante e ininterrotto. A mano a mano che la testina si sposta lungo il tracciato, il giradischi ne registra le vibrazioni e le trasferisce all’amplificatore, che a sua volta le trasmette agli speaker. In questo caso non c’è bisogno di convertire il segnale, perché è sempre analogico dall’inizio alla fine del processo.

Se ascoltassi solo vinili, non avresti bisogno d’altro. Tuttavia, la maggior parte di noi ascolta la musica usando uno smartphone o un computer portatile, su cui le canzoni sono archiviate in formato MP3 o in altri formati audio. Questi formati sono 

 e le informazioni che immagazzinano non sono continue come quelle analogiche, ma sono costituite da sequenze di valori discreti. Si può immaginare ogni elemento della sequenza come una fotografia di una porzione minima (un campione) del segnale analogico originale catturato dai microfoni durante il processo di registrazione.

Grazie ai formati digitali, l’audio è archiviato in comodi pacchetti. I segnali digitali generati da questi pacchetti non possono, però, essere utilizzati direttamente dagli speaker, ma devono essere 

in segnali elettrici analogici, che vengono poi trasformati in suoni. I dispositivi DAC si occupano proprio di effettuare questa conversione.

Port collegato all’alimentazione e appoggiato su un tavolo

Port posizionato sopra alcuni libri su una libreria

Abbiamo visto che i dispositivi DAC elaborano 

 il segnale digitale generato da un file audio archiviato e lo trasformano in un segnale analogico sinusoidale e continuo. Ma come fanno?

Il segnale digitale viene suddiviso in piccoli frammenti (campioni) che vengono poi assemblati per formare un’onda sonora analogica. Da una porzione di un secondo di un file audio, i dispositivi DAC possono estrarre migliaia di campioni (il numero esatto prelevato nell’intervallo di un secondo si definisce 

). Ogni campione rappresenta un punto: se si dispongono tutti i punti prelevati su un grafico e si collegano tra loro, si ottiene una curva che corrisponde all’onda sonora analogica generata dai convertitori.

Durante la conversione del segnale da digitale ad analogico, i dispositivi DAC devono prelevare i campioni seguendo una sequenza temporale regolare. Di solito per farlo si avvalgono di un temporizzatore regolato sulla frequenza di campionamento.

Tuttavia, può accadere che il temporizzatore dei dispositivi DAC non sia preciso. Se si verifica un 

, la qualità audio può risentirne, perché ciascun campione non corrisponde più all’istante in cui è stato prelevato, e l’audio verrà quindi riprodotto con qualche distorsione.

I dispositivi DAC moderni di solito non presentano questo problema, perché molti utilizzano una frequenza di campionamento superiore a quella che può percepire l’orecchio umano. Tuttavia, se si utilizza il dispositivo DAC integrato nello smartphone o nel computer portatile, è possibile che si verifichino errori di sincronizzazione, poiché la qualità di questi dispositivi non è comparabile con quella dei dispositivi DAC di alto livello (come il 

Quando conviene utilizzare un dispositivo DAC

C’è veramente bisogno di aggiungere un dispositivo DAC esterno al sound system? Nella maggior parte dei casi, 

il sound system dispone già di un dispositivo DAC di alta qualità integrato

 Sonos sono tutti dotati di un dispositivo DAC di prim’ordine.

Se invece usi il dispositivo DAC integrato nello smartphone o nel computer portatile, un dispositivo DAC esterno può davvero contribuire a ridurre gli errori di sincronizzazione. Ad ogni modo, la capacità di percepire gli errori di sincronizzazione dipende dal tuo orecchio, e non è detto che li noti.

Se riproduci la musica in streaming da un dispositivo digitale su un sound system senza DAC, puoi provare a connettere un dispositivo DAC alla porta USB del computer (puoi connetterlo anche al telefono usando un adattatore USB).

Si ottiene un audio migliore usando due dispositivi DAC invece di uno solo?

No, per effettuare la conversione ne basta uno. Se riproduci la musica dal telefono su uno speaker Sonos, per convertire il segnale digitale del telefono in un segnale analogico che lo speaker è in grado di riprodurre è sufficiente il dispositivo DAC integrato nello speaker.

Visto che la funzione dei dispositivi DAC è convertire un segnale digitale in un segnale analogico, non c’è motivo di collegare contemporaneamente al sistema due DAC: dopo che il segnale è stato convertito, non è più digitale, ma analogico, e quindi non ha senso convertirlo 

Tuttavia, puoi escludere il dispositivo DAC interno dello smartphone o del computer portatile collegando un convertitore DAC esterno di migliore qualità. Il dispositivo invierà il segnale digitale direttamente al dispositivo DAC da te scelto, che convertirà il segnale in analogico e lo invierà agli speaker o alle cuffie.

Quali vantaggi offrono i dispositivi DAC Sonos?

Con Sonos non c’è bisogno di scegliere un dispositivo DAC.

Guida introduttiva all’audio surround

Guida introduttiva alle connessioni HDMI, HDMI ARC e HDMI eARC

Audio surround 5.1 e 7.1 con il Sonos System

Che cosa sono i dispositivi DAC? Sono necessari per l’audio di casa?

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